Accordatore a T : “Ufo Tuner”

Accordatore a T : “Ufo Tuner”
Accordatore a T : “Ufo Tuner”

T Tuner: Accordatore in configurazione a T Vi racconto la mia versione “Ufo Tuner” da palo e le prime esperienze nell'utilizzo. Tutto iniziò un paio di anni fa, quando provai a costruire un piccolo accordatore (più piccolo dell'mfj 971 che già avevo) da affiancare ad alcune uscite in portatile da fissare su un palo/canna da pesca. La mia autocostruzione era composta da due condensatori variabili di recupero surplus e 6 micro-bobine, collegate a selettore, realizzate con avvolgimenti su piccoli toroidi. Il tutto racchiuso in una scatoletta da impianti elettrici per esterni, un giocattolo di 12x10x5 centimetri, compatto eppur sempre un po' pesante che dal primo momento non mi diede totale soddisfazione benché funzionasse.
Si trattava di un accordatore a “T” che offre la gestione di un'elevata escursione di impedenze. Potete vederne lo schema elettrico nell'immagine accanto.

Accordatore a T : “Ufo Tuner”

Dopo 2 anni eccomi qui a riprendere in mano il progetto e a rinnovarlo. Ho deciso di smontare il precedente accordatore per utilizzarne i pezzi e farne uno nuovo e avendo a disposizione la stampante 3d e alcuni “pezzi di scarto ma di prestigio", questa volta ho cercato di migliorarne il design e l'usabilità. Il rocchetto vuoto di un avvolgimento di filamento per la stampa 3d si è prestato per fare da supporto, come struttura di base per il sostegno delle altre parti. Il foro passante, con i giusti raccordi, è adatto per calzare questo accordatore su un palo telescopico o una canna da pesca.
Ho cominciato col prendere le misure per verificare gli spazi, quindi ho realizzato il supporto di base che fa da alloggiamento per il bocchettone da pannello e da adattatore tra il buco del rocchetto e la sezione del palo oltre che essere munito di fori per il fissaggio di tiranti. E' una specie di ralla con alloggiamento per il bocchettone da pannello.

Accordatore a T : “Ufo Tuner”

In seconda fase ho montato i condensatori e il selettore, poi le bananine femmina da pannello per il sistema radiali e il radiatore. Ho fatto in modo di montare prima tutte le parti interne, con relative saldature. In ultimo ho realizzato, sempre in stampa 3d, gli 8 supporti per la bobina che va ad avvolgere il resto dei pezzi seguendo la circonferenza delle piastre superiore e inferiore del rocchetto. Misure verificate al cad, riportate col calibro. La parte più difficile è stata avvolgere la bobina e saldare le prese del selettore: a ogni spira ho dovuto far combaciare un filo di contatto al selettore. Ogni saldatura è stata fatta fintanto che lo spazio per il saldatore era disponibile senza che rischiassi di bruciare la plastica e dove non avevo questa possibilità, ho allungato la punta del saldatore in maniera tale che la sua parte più sottile si infilasse con meno problemi tra le spire della bobina già avvolta. Alla fine sono stati necessari circa 3 giorni di lavoro: i buchi col trapano, i disegni al cad e blender 3d, la stampa, la ricerca di tutti i pezzi che potessero servirmi (comprese le viti di recupero) e ovviamente i calcoli di dimensionamento. La spesa è stata pari a 3 euro: ho comprato solo il cavo di rame per la bobina. Il costo effettivo dei pezzi, nel caso non li avessi avuti disponibili, sarebbe stato attorno ai 30 euro. Ho recuperato viti (tutte uguali) e manopole da altri apparecchi già da tempo dismessi e smontati. L'induttanza minima della bobina è circa 0,2 uH e la massima circa 16 uH, distribuite su 9 spire per 9 prese (precisamente una presa su ogni spira) contro le 12 di un accordatore commerciale ma per aumentare le prese avrei dovuto, oltre che cambiare selettore, aumentare le spire e quindi ridurre gli spazi che erano già al limite per non rendere il montaggio troppo complicato. Il range di impedenze adattabili provato finora è 15-2000 ohm da 3.500 a 28.5 MHz. Sugli estremi l'accordatura non è perfetta per le due impedenze limite provate finora, ma il compromesso è accettabile.

Accordatore a T : “Ufo Tuner”

Reputo che il pregio dell' ufo-tuner sia l'architettura, o meglio il design: calzato assialmente al palo in vetroresina, scarica il suo peso “in punta” (gergo edile per dire lungo l'asse longitudinale, sulla verticale precisa) al palo e non necessita di viteria per il fissaggio dato che si incastra, proprio come una ralla, e non v'è possibilità che scappi dalla sua posizione. Con ulteriori adattatori, stampati in 3d, è possibile stringere la circonferenza in cui calza per renderlo adattabile a pali di sezioni minori o installazioni su elementi posti più in alto. E' davvero ideale per la costruzione di antenne verticali per le bande basse. Mi ritengo finalmente soddisfatto: poca spesa, molto lavoro, ma molta resa. La combinazione tra funzionalità ed estetica mi esalta e anche se dovessi sfruttarlo poco, mi garba molto come sopramobile perché ricorda qualcosa di vintage.

Certe volte un progetto interrotto può trovare nuova linfa ed essere capofila per nuove autocostruzioni: ora fremo per costruire una nuova versione di “ufo-tuner”, più piccola, compatta e soprattutto leggera, per una migliore trasportabilità in portatile. So già che la parte complicata sarà ancora la bobina, ma potrei utilizzare del filo più sottile e, soprattutto, mettere in conto di ridurre il range di funzionamento alla fetta 40-10 metri.

Infine vi riporto le prime significative esperienze con questo setup, qui dalla riviera ligure di levante, a “livello cittadino” e potete immaginare che da quota 0, tra colline e promontori, non ci sia da scherzare come difficoltà operativa. Cito prima di tutto la partecipazione al contest qrp “Leonessa” indetto dall'ARI di Brescia, in concomitanza con il “Field Day Memorial I1BAY” (22 ottobre 2015) del Mountain QRP Club.
Ho partecipato con tutta la passione di questo mondo, ma lo skip era lungo e non mi è stato favorevole, con soli due contatti e qualche ascolto... Vi riporto i due qso con i relativi dati:
22/10/15 18:28 I0LYO 7.093 LSB - Roma 320km 5w
22/10/15 18:34 IZ7FLP 7.091 LSB - Taranto 780km 5w


Per controprova della reale efficienza del sistema, ecco i qso di domenica mattina (25 ottobre 2015) con condizioni di propagazione decisamente più ideali per contatti nazionali:
25/10/15 9:25 IN3EQD 7.091 LSB - Trento 230km 1w
25/10/15 9:35 IQ1SM 7.155 LSB - Sanremo 130km 1w
25/10/15 9:40 IK2AQZ 7.111 LSB - Como 170km 2,5w
25/10/15 9:43 IK4UXA 7.088 LSB - Parma 90km 1w
25/10/15 9:50 IK6LMB 7.056 LSB - Macerata 330km 1w
25/10/15 9:55 IN3EIS 7.122 LSB - Trento 240km 1w
25/10/15 10:00 IN3ECW 7.128 LSB - Trento 370km 1w
25/10/15 10:03 IK2IPY 7.128 LSB - Brescia 200km 5w
25/10/15 10:20 II1W 7.160 LSB - Torino 150km 1w
25/10/15 10:25 9A1A 7.144 LSB - Croazia 550km 1w
25/10/15 10:28 OE5T 7.140 LSB - Austria 570km 2,5w
25/10/15 10:35 IZ1PKR 7.108 LSB - Serra Riccò 35km 5w
25/10/15 10:40 IZ3MFT 7.108 LSB - Padova 230km 5w
25/10/15 10:55 OT5A 7.157 LSB - Belgio 830km 1w
25/10/15 11:00 DF0HQ 7.168 LSB - Germania 720km 0,5w
25/10/15 12:15 IO9A 7.160 LSB - Milazzo 830km 1w
25/10/15 12:30 S56X 7.129 LSB - Slovenia 580km 1w
25/10/15 12:35 F4DPW 7.095 LSB - Francia 790km 1w
25/10/15 12:45 F1ULQ 7.144 LSB - Francia 550km 1w
25/10/15 13:00 IZ4VQS 7.116 LSB - Borgo val di Taro 40km 5w
25/10/15 13:15 OR90vl 7.103 LSB - Belgio 800km 1w

Accordatore a T : “Ufo Tuner”

E' evidente che la propagazione faccia la differenza, ma l'antenna si destreggia senza problemi tra skip molto brevi (40km) e skip europei “classici” (800 km) sfruttando gli step di potenza di fabbrica dell'FT817 Yaesu.
Nello schema a lato si può vedere l'installazione un po' estrema con il palo telescopico fissato alla gamba del tavolo, che esce dal lucernario del tetto in legno. Il radiatore parte appena sotto al tetto e poi si lega al palo per tutta la sua estensione.
Un radiale corre dentro casa e si fissa in prossimità di un muro perimetrale mentre sotto all'accordatore autocostruito scende il cavo RG174 avvolto per 30 spire su toroide di mescola 43 per tenere lontani i rientri di RF.
L'impedenza di questa antenna dovrebbe aggirarsi attorno ai 40ohm con circa 350ohm di reattanza capacitiva (misure prese da software).
Il lobo non è perfettamente omnidirezionale ma, teoricamente, piega un poco verso il radiale. Il guadagno è poche frazioni sotto allo 0, considerando che il radiale è qualche metro più corto del quarto d'onda.
L'accordatura è avvenuta in pochissimi secondi: analizzatore impostato sulla modalità “grafico” per vedere i punti di swr migliore, con condensatori a mezza corsa; dopodiché commutazione della bobina fino a vedere la curva del grafico più vicina alla frequenza cercata (per me 7.1 MHz), quindi ritocco coi condensatori variabili.
La stessa antenna è stata accordata, poco dopo, anche in 80, 20, 17 e 15 metri senza difficoltà.

Spero di aver risollevato il morale di coloro che, come me, hanno limiti di installazione antenne e pure quelli che tante volte hanno provato il QRP ma sono spesso andati in bianco: bisogna provare, riprovare e riprovare ancora, migliorando le antenne e cambiando frequenze e orari.

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