Dalla Cina con furore: Pixie 40

Dalla Cina con furore: Pixie 40

Quando sul gruppo Facebook QRP ITALIA ha cominciato a girare il link al Pixie 40, meno di 4 euro compresa spedizione dalla Cina, son rimasto a bocca aperta. Stavo giusto cercando dei quarzi per costruire un piccolo rtx da usare come beacon e il prezzo di ciascuno si aggirava circa alla cifra a cui costa l'intero kit del Pixie 40.

Dalla Cina con furore: Pixie 40

Per varie ragioni non vi riporto il link al venditore ma potete contattarci e chiederlo anche se ormai su tutti i forum più blasonati del web, oltre che su facebook, c'è.
Come si vede chiaramente nell'immagine, il contenuto della busta (arrivata in meno di 14 giorni dalla Cina, precisamente da Hangzhou) è poca roba. Il pcb potrebbe stare dentro una scatola di tonno e i componenti sono relativamente pochi. Sette resistor, dieci condensatori, tre diodi, quattro elettrolitici, tre induttanze...
Inutile farvi la lista dei componenti ma è tutto materiale abbastanza reperibile in giro se siete in una grande città che brulica di buoni negozi. Qui in Liguria il settore è molto sacrificato, perciò accogliamo la Cina, con furore, nelle nostre case restando comodamente seduti in poltrona. Questo articolo vuol andare incontro ai neofiti che sarebbero spinti a provare ma temono di non essere all'altezza, per inesperienza a vari livelli. Non vi nascondo che questo è il mio secondo o terzo kit, niente del quale io sia super esperto ma è sufficiente seguire un paio di indicazioni per riuscire a gestirsi facilmente e arrivare infondo a testa alta. Ammetto che le istruzioni dei cinesi siano molto sintetiche, forse troppo.
Quando assemblai l'SW+20 della Smallwanderlabs trovai istruzioni molto approfondite, esaustive alla nausea, che in questo momento devo ringraziare perché se so come affrontare QUESTO assemblaggio è grazie soprattutto a QUEL assemblaggio.
La prima cosa da fare è mettere sul tavolo tutti i componenti, dividerli a gruppi in base alla lista e verificare che ci siano tutti. Nel mio caso ne avevo qualcuno in più. Poi è bene metterli in ordine come nella lista in maniera tale che a ognuno sia idealmente associabile il suo nome, che peraltro è presente sulla stampa del pcb. Per esempio L1 è la prima induttanza. Controlliamo il valore attraverso i colori e la mettiamo da parte e così via per condensatori, diodi e tutto il resto.
Questa fase è la più noiosa, la più semplice ma quella che rende discesa tutto il resto. Ci vogliono dieci minuti, esagerando.

Dalla Cina con furore: Pixie 40

Alcuni pezzi come i connettori potete subito predisporli per la saldatura. Li fate combaciare con i buchi e via di stagno e saldatore. Il pcb è fatto bene: dal lato stampato si inseriscono i componenti e da quello opposto li si salda. E' sufficiente scaldare un pelo tra gamba e basetta e lasciare che la goccina di stagno si adagi. Il calore farà il resto, mandando la goccia di stagno sul pcb prestagnato e con una sorta di effetto capillarità andrà a fissarsi tra basetta e gamba.
L'ordine di saldatura che suggerisco, a occhio e croce, segue il criterio del componente più resistente al calore e meno importante per primo: resistenze e connettori reggono di più il calore quindi possono andare per primi. Per ultimi gli elettronici e i componenti piccoli e più delicati. Così nel caso scaldiate troppo qualche pista, si minimizzano i danni.
Inizialmente potrebbero lasciarvi qualche dubbio gli elettrolitici e i diodi che hanno un verso di montaggio: se li guardate bene presentano delle bande colorate delle quali c'è il segno altrettanto colorato sulla stampa del pcb. Per esempio l'elettrolitico ha una banda verticale grigia mentre il resto del suo corpo è nero e sul pcb c'è un tondo (la sezione del condensatore visto dall'alto) diviso in due aree: quella a colore pieno bianco corrisponde al lato da cui deve stare la banda verticale grigia. Situazione simile per i diodi: sul pcb c'è il disegno di un triangolo con la punta che tocca una barretta. La banda grigia del diodo deve stare dalla parte della barretta toccata da questa punta di triangolo.
Resistenze e induttanze non hanno un verso. L'LM386 ha un pallino disegnato sopra e una scanalatura sul suo alloggiamento che corrispondono col disegno riportato sul pcb. E' facile. Preciso che io ho saldato tutto con una punta da 4 millimetri, grossa e brutta, quindi con un saldatore decente a punta fine riuscireste a fare il lavoro più agevolmente di me.
Quando inserite un componente nei fori, piegate le gambe dal lato opposto in maniera che non scivoli via dalla sua posizione: vi aiuterà nella fase di saldatura.
Una volta eseguita la saldatura, con piccole pinzette tagliate via la parte di gamba che non serve più.
Quando avrete terminato tutto il lavoro di assemblaggio, potrebbero esserci dei residui collosi/plasticosi sul lato delle saldature, che potete rimuovere con acetone, con un paio di leggeri passaggi a tampone. In pochi istanti la basetta risulterà bella lucida e anche eventuali imperfezioni salteranno all'occhio più facilmente.
Il mio lavoro di assemblaggio, compreso il tempo di fare foto e video, è durato circa 45 minuti: pochissimo!

Dalla Cina con furore: Pixie 40

Per me è il momento della prova. Fumata bianca o fumata nera? Collego un cavo per pila a 9V, carico fittizio e un filo sul positivo del carico per fare da antenna improvvisata. Alimento, collego il tasto verticale e mi metto in ascolto sulla mia radio principale. It works! Il segnale esce, veramente piccolo ma si fa sentire.
Collego ora le cuffie, scollego il carico fittizio e metto l'antenna esterna anche se è fuori banda: arrivano diversi piccoli segnali cw. Wow!
Che dire? Dalle prime prove sembra che stia già facendo il suo lavoro e non c'è stato bisogno di alcun ritocco.
Ovviamente questo mi rende assai soddisfatto dell'acquisto e direi che, per la spesa di una pizza o un pacchetto di sigarette, dalla Cina con furore potrei farmi mandare un paio di altri kit!

UPDATE
Dalle prime prove, ecco cosa potrei annotare di importante: non c'è una regolazione dell'audio alle cuffie. Questo obbliga a trovarsi in posti silenziosi o dotarsi di altoparlantini autoalimentati con regolazione del volume, tipo quelli da pc.

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